01 marzo, 2017

"San Giorgio" - Perfugas (SS)

La chiesa campestre di San Giorgio (eretta su un ciglione trachitico a poca distanza dall’omonimo nuraghe monotorre), intitolata al martire patrono di Barcellona, sorge nell’area occupata da importanti insediamenti nuragici risalenti al II millennio a.c. La costruzione dell’impianto, opera di maestranze locali, è ascrivibile al primo quarto del XVI secolo e costituisce un pregevole esempio di architettura ispirata ai modelli gotico-catalani, rivisti secondo la tradizxione locale.
Tali segni di commistione, propri dell’architettura religiosa e civile dei secoli XIII-XV, si rivelano nelle caratteristiche architettoniche sia degli ambienti esterni che di quelli interni. Ciò si ritrova, ad esempio, nelle dimensioni dell’intero corpo di fabbrica, dove allo sviluppo in larghezza dell’edificio si contrappone un’altezza alquanto modesta; ma anche nella struttura a navata unica , divisa in quattro campate rettangolari da tre eleganti arconi traversi a sesto acuto, e conclusa da un abside a pianta quadrangolare di dimensioni modeste; altri elementi si svidenziano nella copertura lignea sorretta da arcate trasversali e nelle decorazioni scandite da ritmi orizzontali.


L’impaginato architettonico della facciata, interamente realizzato in conci squadrati di trachite rosa, si propone con un fronte a timpano sul quale si spiega, nell’ordine superiore, un rosone centrale con raggiera posto tra due oculi, da cui la luce giunge all’aula interna.


Notevole la decorazione scultorea che arricchisce l’ordine inferiore: qui, la suggestione maggiore deriva dal singolare plasticismo del portale, caratterizzato dalla presenza degli effigi di S. Pietro e di S. Paolo, rispettivamente poste a sinistra e destra sui capitelli delle colonnine laterali dell’archivolto a tutto sesto, mentre sul fiorone in posizione centrale, spicca la raffigurazione scultorea di S. Giorgio con il drago. La significativa rappresentazione scultorea del portale, oltre a risultare un unicum in Sardegna, rivela elementi estranei alla tradizione isolana e testimonia un diretto contatto con modelli che si inquadrano in ambito catalano e siciliano.


All’interno, la scansione degli spazi e l’articolazione dei volumi mantiene un ritmo orizzontale e propone una ricca ornamentazione plastica nei robusti pilastri poligonali, dove spiccano gli elementi floreali e zoomorfi scolpiti sui capitelli.


Tra le opere che un tempo adornavano la chiesa si deve ricordare il celebre “Retablo di S. Giorgio”: in origine sull’altare maggiore della chiesa, è attualmente custodito nel Museo diocesano realizzato all’interno della chiesa parrocchiale di Santa Maria degli angeli, nella stessa Perfugas.
La pala d’altare, ritenuta per le notevoli dimensioni la più grande dell’Isola, si pone come uno degli esempi più significativi di questo particolare genere di pittura figurativa cinquecentesca, di ambito artistico sardo. Realizzata nel XVI secolo da un anonimo pittore tardo manierista noto come “Maestro di Perfugas”, essa spiega, in una struttura lignea composta da quattordici pale, il tema dei Misteri del Rosario.





(Note: le foto sono di proprietà di Antonello Salis - 03/2017, le informazioni e la descrizione sono state trascritte dalla cartellonistica in loco, dinnanzi all'impianto medesimo)

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